VOLTURA LUCE

Voltura luce: di cosa si tratta e in quali casi viene richiesta?

Si parla di voltura quando si richiede il cambio di intestazione di un contratto in essere per la fornitura di energia elettrica. Bisogna procedere alla voltura, ad esempio, quando si acquista un'immobile in cui risiedeva un'altra persona e in cui l'utenza luce è ancora attiva oppure quando si prende in locazione un'abitazione e l'utenza risulta ancora intestata al precedente inquilino. Il cambio d'intestazione sulla bolletta è necessario anche in caso di decesso del precedente intestatario e in tutte le situazioni in cui si vuole intestare a proprio nome un'utenza già attiva. Ecco un breve vademecum per conoscere modalità, tempistiche e costi della voltura della luce, anticipando che la procedura si rivela semplice e veloce se si ha a portata di mano la bolletta del precedente intestatario.

Il subentro luce per riattivare un contatore chiuso

La voltura non va confusa con il subentro. Si parla di subentro luce quando si richiede la riattivazione di un contatore chiuso dal precedente proprietario. La differenza sostanziale risiede nel fatto che, in caso di voltura, il contatore è attivo e vi è continuità nell'erogazione del servizio. In caso di subentro, invece, l'interessato dopo un periodo di discontinuità procede alla riattivazione della fornitura presso il medesimo contatore, scegliendo il proprio fornitore e sottoscrivendo un nuovo contratto.

Ecco tutti i documenti necessari per richiedere la voltura dell'energia elettrica

Per procedere alla voltura dell'utenza, il cliente entrante deve sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura e comunicare un'articolata serie di dati anagrafici e di dati relativi alla fornitura stessa. Queste informazioni possono essere facilmente individuate consultando l'ultima bolletta della luce. In particolare, in bolletta si trovano nome, cognome e codice fiscale del precedente intestatario, il codice POD e la potenza impegnata in kW. La richiesta di voltura si completa fornendo i dati anagrafici e il codice fiscale del nuovo intestatario, copia dei documenti d'identità in corso di validità del precedente e del nuovo intestatario, l'indirizzo di fatturazione se diverso dall'indirizzo dove è allacciata la fornitura e l'ultima lettura del contatore. Viene richiesto, inoltre, anche un documento, come il contratto di compravendita o di locazione dell'immobile, comprovante la legittimità della richiesta di voltura.

Le tempistiche della voltura

Trattandosi di un contratto esistente e valido, le tempistiche necessarie per portare a termine la procedura di cambio dell'intestatario sono relativamente brevi. Mediamente sono necessari sette giorni lavorativi, decorrenti dal giorno in cui è stata presentata la richiesta. Spetta al fornitore la gestione della pratica e incombe sul distributore l'aggiornamento dell'anagrafica relativa ai punti di prelievo. Se la procedura è andata a buon fine, il nuovo intestatario riceverà la bolletta all'indirizzo indicato e procederà al pagamento utilizzando la metodologia di pagamento prescelta.

Quanto costa la voltura?

Una delle domande che gli utenti si pongono nel momento in cui devono effettuare una voltura luce è quali costi siano da sostenere per effettuare il cambio di intestatario della fornitura. I costi della voltura variano significativamente a seconda che il fornitore si trovi nel servizio di maggior tutela o nel mercato libero. In regime di maggior tutela, i costi della voltura sono fissati dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e sono pari a 26,13 euro (più IVA al 22%) per oneri amministrativi, a 23 euro (più IVA al 22%) di contributo fisso e a 16 euro di imposta di bollo. Nel mercato libero, per la voltura si paga un contributo fisso pari a 26,13 euro più IVA e una quota di servizio (generalmente compresa tra 20 e 60 euro) determinata dal fornitore che può facoltativamente richiedere anche il pagamento dell'imposta di bollo di 16 euro e il versamento di un deposito cauzionale.

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